19 giugno 2017

- C1 -

Due anni e otto mesi fa tutto stava appena cominciando.

L'ho capito subito che l'italiano sarebbe diventato qualcosa di importante. Qualcuno dirà "che banale", invece per me è stato una sorta di porta per un altro mondo quando qua a volte non c'era niente di bello. La voce dei miei pensieri ha subito cominciato a esprimersi in italiano. E poi, perfino, la voce dei miei sogni.


La nostalgia mi pervade... I quaderni di appunti, le prime canzoni, le prime serie,  i primi film. Dovrei ringraziare tante persone che tramite il loro lavoro mi hanno fatto amare questa lingua. Battiato, Tricarico, Baustelle, Jocelyn Pulsar; Boris, In treatment, Nero Wolf, Zio Gianni; Nanni Moretti. 


Grazie a coloro che mi hanno sostenuta anche se non capivano bene cosa mi stesse succedendo... Nemmeno io lo sapevo... Voglio particolarmente ringraziare Paola: grazie per accettare questa secchiona, grazie per prendere surrettiziamente libri dalla biblioteca per me, grazie per i cruciverba, il dizionario, ecc. GRAZIE. 

Ce l'ho fatta col mio sistema. Le etichette sugli oggetti per costruire un primo vocabolario, i post-it con le espressioni e i modi di dire, le schede di sinonimi e contrari, le schede di argomenti.

Ce l'ho fatta da sola, perdendo la paura di sbagliare, vedendo la tv italiana anche se all'inizio non capivo un cacchio, leggendo libri senza cercare ogni parola. Conversando con me stessa ogni giorno...




- A proposito, lo sai che ho superato l'esame C1?
- E hai preso nientepopodimeno che 9! Certo che lo so. Abito nella stessa testa, idiota.
- Ovvio. Mi sa che mi son ubriacata di gioia. 




Sì. Ho superato l'esame C1. E adesso, cosa? Nell'apprendimento di una lingua non c'è mai una fine. È soltanto l'inizio. L'inizio di una storia di superamento, di soddisfazione ma anzitutto, di una storia d'amore.